Amo­re al pia­no terra

Una micro storia per questo concorso (terminato) della Scuola Omero CONCORSO HAROLD E MAUDE - COPPIE FANTAREALI .

L’amavo, anche se così diver­sa. Lei così bel­la e slan­cia­ta da ter­ra al pri­mo pia­no del cen­tro com­mer­cia­le, io toz­zo e chiu­so nel mio antro. Eppu­re ogni vol­ta che che apri­vo le mie por­te e la vede­vo ave­vo un sus­sul­to. Ero sicu­ro che anche lei aves­se comin­cia­to a notar­mi. Anche lei ave­va un leg­ge­ro sus­sul­to quan­do mi vede­va. Comin­ciam­mo anche a ride­re insie­me di que­gli esse­ri­ni che ci usa­va­no per spo­star­si da un pia­no all’altro. Ogni nostra risa­ta era un sus­sul­to e uno spa­ven­to per i pas­seg­ge­ri. Io l’amavo, ed ero ricam­bia­to. Ma trop­po amo­re è peri­co­lo­so. Esa­ge­ram­mo e alcu­ni pas­seg­ge­ri si feri­ro­no. Ci mise­ro entram­bi in manu­ten­zio­ne. Lei fu cir­con­da­ta di pan­nel­li che la nasco­se­ro alla mia vista e poi anche io fui bloc­ca­to nel semin­ter­ra­to per set­ti­ma­ne. Quan­do, ripu­li­to e riat­ti­va­to, aprii le por­te al pia­no ter­ra fu il momen­to in cui il mio cuo­re si spez­zò, il mio moto­re si bru­ciò e i miei fre­ni si bloc­ca­ro­no defi­ni­ti­va­men­te. L’avevano sosti­tui­ta con un tapis roulant.

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