Lascia­re puli­to lo scompartimento

Totonk totonk. Totonk totonk.
Il rumo­re è ipno­ti­co, con­ti­nuo. Un sot­to­fon­do ripe­ti­ti­vo che mi impe­di­sce di con­cen­trar­mi. Odio lavo­ra­re sui tre­ni, puli­re è dif­fi­ci­le. Tut­to tre­ma, si muo­ve e bal­lon­zo­la. E i sedi­li sono un casi­no da smac­chia­re. Pre­fe­ri­sco le navi, len­te, tran­quil­le, faci­li da puli­re. Gli oblò sono pic­co­li rispet­to ai fine­stri­ni del tre­no ma con un po’ di fan­ta­sia si rime­dia a tutto.
Totonk totonk. Totonk totonk.
Cer­to che qui era già parec­chio spor­co pri­ma che arri­vas­si io. Mi chie­do i pen­do­la­ri come fac­cia­no, pove­rac­ci. Domat­ti­na gli ver­rà un col­po a tro­va­re lo scom­par­ti­men­to così puli­to, potrei far­ne a meno ma è una que­stio­ne di reputazione.
L’odore di deter­gen­te è pun­gen­te. Apro il fine­stri­no per far entra­re un po’ del gelo not­tur­no. Luci lon­ta­ne scor­ro­no lente.
Totonk totonk. Totonk totonk.
Divi­do i rifiu­ti in quat­tro sac­chi neri e li piaz­zo sot­to il fine­stri­no. Tra poco dovrem­mo arri­va­re al pon­te. Un’ultima occhia­ta pri­ma di fini­re. Qual­co­sa luc­ci­ca nel­le pie­ghe di un sedi­le. Una fede. Il rifiu­to era spo­sa­to allo­ra. Ria­pro uno dei sac­chi tiro fuo­ri la mano sini­stra moz­za­ta e rimet­to l’anello al suo posto sull’anulare. Sono un sica­rio non un ladro.
Totonk totonk. Totank totank.
Sia­mo sul pon­te. Fac­cio cade­re i sac­chi dal fine­stri­no, ver­so il fiu­me cen­to metri più in bas­so. Lo scom­par­ti­men­to è lin­do, sem­bra nuo­vo, mi pia­ce fir­ma­re i lavo­ri con la puli­zia. Ades­so però sono dav­ve­ro stan­co e affa­ma­to, chis­sà se c’è un vago­ne risto­ran­te su que­sto treno?

L’i­spi­ra­zio­ne per rac­con­to pro­vie­ne dal con­te­st di Radio1 Plot Machi­ne del qua­le ho rispet­ta­to tema e lun­ghez­za mas­si­ma. Radio1 Plot Machi­ne è una tra­smis­sio­ne che dovre­ste dav­ve­ro dav­ve­ro ascoltare.

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