cinque incipit crudeli
Ok non sono incipit, sono micro storie. Però sono crudeli. Molto crudeli.
1
Mattino ha loro in bocca.
Mattino è il mio cane, un grosso pastore maremmano.
Loro sono i miei vicini, glielo avevo detto di abbassare la musica.
2
Tu mi guardavi negli occhi
e io adesso non so più dove guardarti,
sei sparsa per tutta la stanza e mi ci vorrà un bel po’ per ripulire tutto.
3
Papà non dice mai bugie. Io gli credo quando dice che non ci sono mostri sotto il letto. Non è colpa di papà se mamma non gli crede. Mamma non gli crede mai e adesso è sotto il mio letto. La stanno masticando. Ho paura di non credere a papà.
4
Niente mi esalta più di trovarmi in sala operatoria. Le mani nel torace del paziente, il suo cuore che batte tra le mie dita.
Vedere le espressioni delle infermiere mentre recido, cauterizzo, suturo è meraviglioso. Io ci provo a tranquillizzarle ogni volta. Parlo col cuore in mano, che sgocciola sul pavimento di linoleum.
5
-Chi nasce tondo nun po morì quadrato
Barletti mi sputa perle di saggezza addosso ogni volta che sbaglio a smistare qualcosa. Otto ore al giorno davanti al rullo che sfreccia e porta la mondezza in discarica. Otto ore a separare carta da vetro da metallo da panino ammuffito da gatto morto. Barletti non sbaglia mai, tranne oggi.
-Chi nasce tondo po pure morì quadrato – gli dico dall’alto mentre accendo il compattatore di rifiuti.
Ora capisco perché ti è piaciuto il mio racconto…incipit numero 3 🙂
Anche altri sono carini. Magari da completare…;-)
Grazie 🙂